Un lavoro difficile, una grande passione
Pubblicato il 10/05/2022
12 Maggio | Giornata internazionale dell'infermiere
“Infermière”: “Operatore sanitario, in possesso di diploma universitario abilitante e di iscrizione all’albo professionale, responsabile dell’assistenza infermieristica (preventiva, curativa, palliativa, riabilitativa, ecc.) in strutture sanitarie pubbliche o private o a domicilio di malati e disabili (...)”.
Così cita la Treccani, alla voce “infermiere”.
Tutto vero! infermieri e infermiere - di cui il 12 maggio si celebra la Giornata mondiale, in ricordo del giorno di nascita di Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne - sono, certamente, questo.
Studiano per portare a termine percorsi molto impegnativi; conseguono titoli che permettano loro di lavorare; si occupano di tante (se non tutte) le fasi dell’assistenza di cui una persona può necessitare, che si tratti di settore pubblico o privato o che si tratti di supporto a domicilio.
Infermieri e infermiere, però, sono anche molto di più.
Durante gli studi e i tirocini affrontano sacrifici e rinunce, in nome di una passione - a tratti, una vocazione - che li spinge ad andare avanti. Al lavoro si sottopongono a turni spesso duri, si confrontano con situazioni e persone sempre diverse ma non sempre facili da gestire.
Nelle RSA infermieri e infermiere sono coloro che, insieme agli altri operatori, diventano compagni degli ospiti e delle ospiti nella loro quotidianità e nelle loro abitudini. Sono coloro che li aiutano ad alzarsi, a lavarsi e a cambiarsi; sono coloro che, con i medici, si occupano delle cure necessarie; sono spesso tramite con e per le famiglie delle esigenze, dei pensieri, delle notizie che riguardano nonni, nonne, zii, zie, mamme e papà che si trovano nelle strutture.
La fatica, che dopo questi due anni di pandemia si è fatta sentire ancora più forte di quanto potesse già essere, viene ripagata dagli sguardi riconoscenti di chi è attorno a loro.
Infermieri e infermiere sono donne e uomini, ma anche ragazze e ragazzi - dato che ci sono anche molti giovani mossi dalla voglia di affacciarsi a questo lavoro - che fanno una carezza e rivolgono i loro sorrisi, anche se stanchi, a chi è solo, a chi ha fuori una famiglia che lo aspetta, a chi è ben presente a se stesso e a chi, magari, naufraga nel mare dei ricordi o ha solo ricordi che sfumano.
Dalila Lattanzi
Freelance
Content Editor